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Apparato urogenitale


Piometria

Introduzione

Il complesso iperplasia endometriale cistica-piometra è una patologia potenzialmente letale che colpisce le femmine non sterilizzate nella fase di diestro, 1 o 2 mesi dopo il calore.

Cause

L’azione ormonale del ciclo sessuale modifica l’ambiente uterino favorendo la raccolta di liquido che può infettarsi e diventare materiale purulento. Le tossine prodotte dai batteri e i batteri stessi sono riassorbiti dalla mucosa uterina, e migrando nel circolo sanguigno possono causare un’infezione generalizzata con possibili conseguenze fatali (conosciuta in passato con il termine di setticemia).

Sintomi

I pazienti affetti da piometra possono manifestare uno più sintomi: inappetenza, abbattimento, vomito, aumento della sete e della produzione di urina, scolo vulvare (purulento, scuro, emorragico). Per la diagnosi definitiva è necessario effettuare esami di laboratorio una radiografia ed un’ecografia dell’addome.

Terapia

Alla comparsa dei sintomi è necessario recarsi con urgenza dal veterinario perché la piometra se non riconosciuta e trattata prontamente può avere esito fatale. Per tale malattia è necessario eseguire un intervento chirurgico di ovarioisterectomia (sterilizzazione rimuovendo utero ed ovaie) durante il quale viene rimosso l’organo malato per evitare le complicazioni causate dalla presenza di un focolaio batterico che può casare la morte del paziente. Il trattamento chirurgico previene la possibilità di recidive, in assenza di complicanze dovute alla presenza di batteri vivi nel circolo è risolutivo. Il trattamento antibiotico ed ormonale non risolve il problema che nella maggior parte dei casi recidiverà.

Prevenzione

L’unica prevenzione per questa patologia consiste nella sterilizzazione preventiva della cagna e della gatta, consigliata prima del primo calore, così da ridurre anche l’incidenza dei tumori mammari.

Insufficienza renale cronica

Introduzione

E’ una riduzione della funzionalità renale globale.

Cause

Le cause sono varie e di diversa natura: cause vascolari (ad es. ipoperfusione renale, ischemie renali, ipotensione), cause infettive (ad es. patologie virali, batteriche, protozoarie), cause metaboliche (ad es. diabete mellito, iperadrenocorticismo), cause tossiche (ad es. avvelenamenti da glicol etilenico, piante tossiche), cause degenerative (ad es. sindrome nefrosica), cause immunomediate (ad es. nefriti interstiziali, glomerulonefriti da immunocomlessi, lupus eritematoso sistemico), cause congenite (ad es. nefropatie familiari, policistosi renale, distrofia renale, amiloidosi).

Sintomi

I sintomi più evidenti sono: l’aumento della sete e della produzione di urina, l’anoressia (perdita dell’appetito), perdita di peso, vomito, diarrea, occhi infossati, cute secca e poco elastica, mucose asciutte, mantello scadente, alito maleodorante, abbattimento e anoressia.

Diagnosi

La diagnosi di insufficienza renale è molto semplice e si realizza attraverso un’esame del sangue (che evidenzia aumento della creatinina e dell’urea) associato ad esame completo delle urine.

Terapia

In base alla gravità del processo morboso, il trattamento prevede il ricovero in clinica o una terapia domiciliare. In seguito verrà indicata una dieta rigorosa (prodotti specifici per soggetti nefropatici consigliati dal veterinario) e una terapia medica opportua. Le insufficienze renali gravi necessitano di ricovero, monitoraggio e cure complesse al fine di ottimizzare la funzionalità renale residua. La terapia è mirata a rallentare la normale evoluzione della patologia e a permettere al paziente un adeguato stile di vita.

Prevenzione

Una dieta corretta ed equilibrata svolge un ruolo importante nella prevenzione della patologia, così come le vaccinazioni e le visite annuali. Oltre gli 5-6 anni d’età è opportuno, a scadenze da concordare con il proprio medico veterinario, effettuare degli esami del sangue allo scopo di diagnosticare queste disfunzioni il più precocemente possibile, l’insufficienza renale ha una prognosi migliore ed è più facilmente curabile quando è diagnosticata precocemente.

Insufficienza renale acuta

Introduzione

E’ una malattia conseguente alla perdita della funzionalità renale causata da un evento recente. E’ una condizione potenzialmente reversibile, la funzionalità renale può essere totalmente recuperata a seconda della tempestività con cui si interviene.

Cause

Le cause sono varie e di molteplice natura, comunemente sono definite come ‘‘pre-renali’’ (patologie e disfunzioni sistemiche che interferiscono con la funzionalità renale, come l’ipotensione, la disidratazione e lo shock), renali (malattie renali vere e proprie quali ad esempio le infezioni e l’assunzione di sostanze tossiche per i reni ) e cause ‘’post-renali’’ (patologie delle vie urinarie).

Sintomi

Nelle prime fasi della malattia il paziente manifesta una ridotta produzione di urina difficilmente rilevabile, a cui può seguire una sua mancata produzione. Con la mancata produzione di urine è possibile riscontrare anche abbattimento, riluttanza al gioco ed alla socializzazione, debolezza, febbre, mancanza di appetito, possibile dolore addominale, vomito.

Diagnosi

La diagnosi si effettua mediante la visita clinica, gli esami del sangue, delle urine, la diagnostica per immagini (radiologia ed ecografia). E’ molto importante alla visita clinica sapere se l’animale è venuto a contatto con sostanze tossiche o se ha assunto farmaci particolari.

Terapia

La terapia deve essere effettuata con ricovero e cure opportune al fine di ripristinare la funzionalità renale e risolvere la causa scatenante.

Prevenzione

Una dieta corretta ed equilibrata svolge un ruolo importante nella prevenzione della patologia, così come le vaccinazioni e le visite annuali.

Ostruzione uretrale (basse vie urinarie) nel cane e nel gatto

Introduzione

Si tratta di una patologia che colpisce le vie urinarie, soprattutto il gatto maschio castrato. E’ causata dalla formazione di uroliti (calcoli), tappi di muco e coaguli di sangue che occludono il lume uretrale.

Cause

Esiste una predisposizione individuale alla malattia che può insorgere come una semplice cistite e poi evolvere in una vera e propria ostruzione. Anche una dieta errata può contribuire all’insorgenza della malattia in un soggetto già predisposto.

Sintomi

La classica sintomatologia facilmente riscontrabile è spesso così descritta: “Il gatto va sulla lettiera e cerca di urinare non riuscendoci od emettendo solo piccole quantità di urina o urina mista a sangue”. Altri sintomi sono: lamenti durante il tentativo di urinare, abbattimento, vomito, addome teso e dolente.
E’ necessario intervenire tempestivamente per evitare la rottura della vescica, la perdita della funzionalità renale e l’arresto cardiaco causato dagli squilibri idro salini.

Terapia

La prima cosa da fare è valutare con un esame del sangue la funzionalità renale e gli elettroliti, in particolar modo la potasssiemia (potassio nel sangue), il cui repentino innalzamento può causare un arresto cardiaco. La radiografia dell’addome aiuta il veterinario a confermare o escludere il trattamento chirurgico (presenza di calcoli vescicali, uretrali e renali). Successivamente, con il paziente sedato si procede alla disostruzione mediante cateterismo uretrale e vescicale. In alcuni casi, a seguito dell’impossibilità nel rimuovere l’ostruzione uretrale può essere necessario l’intervento chirurgico (uretrostomia).
In tutti i casi il paziente necessita di ricovero e cure (farmaci e fluidi per via endovenosa) per alcuni giorni fino alla raggiunta pervietà delle vie urinarie e il ripristino di una normale funzionalità renale riscontrabile attraversi opportuni esami di laboratorio.

Prevenzione

Nei soggetti predisposti risulta essere di fondamentale importanza una dieta apposita per la dissoluzione dei calcoli, la quale deve essere scelta in base all’esito dell’esame delle urine.

Patologie del parto

Distocia (difficoltà nell'espulsione del feto)

Introduzione

Si tratta di una condizione in cui è necessario aiutare la cagna durante il parto conseguente alla difficoltà nell’espulsione dei feti.

Cause

Le cause possono essere sia materne che fetali. Nel primo caso, un’incompleta dilatazione della cervice o la rottura dell’utero entrambe compromettono l’espulsione fetale. Quando le cause, sono fetali possono essere conseguenti a cuccioli mal posizionati o eccessivamente grossi per le dimensioni del canale del parto della madre.

Sintomi

In corso di distocia, dopo l’inizio del parto o anche dopo l’espulsione di uno più feti, la madre ha delle contrazioni addominali più deboli, infrequenti e improduttive, è possibile rilevare anche perdite vulvari. Quando l’intervallo di tempo tra l’espulsione di un feto ed il successivo è maggiore 2 ore è necessario recarsi dal veterinario per effettuare opportune indagini diagnostiche al fine di valutare possibili compromissioni fatali per la madre e per gli eventuali altri feti presenti. Più spesso sono colpite cagne obese e/o anziane o cagne che hanno portato avanti la gravidanza oltre il termine stabilito dal veterinario.

Terapia

La distocia, qualunque sia la causa necessita di un intervento da parte del veterinario il quale valuterà se il disturbo può essere trattato farmacologicamente o se è necessario effettuare un parto cesareo per preservare lo stato di salute della madre e dei cuccioli.

Prevenzione

E’ consigliato eseguire una radiografia dell’addome qualche giorno prima del parto per valutare il posizionamento, le dimensioni e il numero dei feti in modo da non trovarsi impreparati al momento del parto in caso di difficoltà.

Patologie dopo il parto

Tetano da lattazione (collasso puerperale)

Introduzione

Si tratta di una patologia metabolica causata da ipocalcemia (ridotta quantità di calcio nel sangue rispetto alla norma). Di solito si verifica durante l’allattamento dei cuccioli. Colpisce sia la cagna che la gatta, in particolare nei cani di piccola taglia con cucciolate numerose.

Cause

L’ipocalcemia è conseguente alla sua eccessiva perdita con il latte. Una dieta inappropriata (che non compensa la perdita) può favorire l’insorgenza di questa patologia.

Sintomi

Tremori, aumento della frequenza respiratoria, agitazione, ansia, vocalizzazioni, febbre, incapacità a mantenere la stazione quadrupedale. Se non trattata evolve rapidamente con: aumento della salivazione, prurito facciale, rigidità degli arti, tremori muscolari, convulsioni fino alla morte.

Terapia

E’ necessario ristabilire la concentrazione del calcio nel sangue mediante la somministrazione di calcio per via endovenosa. Il paziente deve essere ricoverato e monitorato per poter trattare le eventuali aritmie cardiache ed il ripetersi delle crisi. E’ consigliato allontanare temporaneamente i cuccioli dalla madre per interrompere la lattazione e provvedere all’allattamento artificiale.

Prevenzione

Adottare una dieta adatta per le cagne in lattazione ed incrementare la razione di cibo della madre dalla seconda metà della gravidanza, dopo il parto passare ad un alimento specifico per cuccioli somministrato a richiesta della cagna.